Razionalizzare le società
partecipate significa ridurre le “poltrone” e i costi di gestione, tutelando il
personale dipendente e migliorando la qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Fino al 2009 Osimo aveva 15 società partecipate con oltre 25 membri nei vari
Cda. Questo significava dover sostenere costi per pagare gli amministratori e i
consiglieri di amministrazione, nominati per ragioni politiche più che per
meriti professionali. Tutto questo non possiamo più permettercelo e non
vogliamo più permetterlo perché significherebbe continuare a sprecare risorse
pubbliche in un momento di difficoltà economica per tutti i cittadini. La
nascita di una nuova società unica – la Osimo Servizi SpA che accorperà Parko,
Imos e Astea Servizi – garantirà la tutela dei lavoratori e consentirà di
ottenere economie di scala, con concentrazione delle funzioni amministrative e
delle sedi operative.
Anche la legge nazionale ci
impone di accorpare e ridurre il numero delle società partecipate. Si conta che
in Italia ci sono più 8000 società a partecipazione pubblica (in Francia soltanto
1000), con ben 37 mila cariche nei consigli di amministrazione e 26.500
amministratori, con costi per il pubblico di 26 miliardi di euro all’anno (dato
del 2013). Questi “sprechi” sono a carico di tutti cittadini. Si fa un gran
parlare di quanto ci costano i nostri Parlamentari, ma non si parla a
sufficienza di quanti sprechi si annidano all’interno di queste società, spesso
scatole vuote senza finalità specifiche, formate da soli amministratori e
nessun dipendente.
Con la delibera votata ieri in
Consiglio vengono indicati gli indirizzi con cui operare in questo ambito anche
nella nostra città. Ora spetta al Sindaco tradurre queste linee guida in
modalità operative. Siamo solo all’inizio di un percorso di cambiamento di cui anche
noi consiglieri del Pd abbiamo delineato il perimetro. Per questo siamo
soddisfatti del lavoro fin qui svolto e continueremo a portare avanti questo
tema che rappresenta uno degli obiettivi del nostro programma.