Licenziamento Mazzocchini, il Comune rischia un maxi risarcimento


Più del ricorso al Tar presentato del consigliere Latini per annullare il risultato delle ultime elezioni, ci preoccupa il ricorso presentato contro il Comune di Osimo dall’ex ingegnere capo Franco Mazzocchini, per impugnare il proprio licenziamento avvenuto durante il primo mandato da Sindaco di Dino Latini. Una patata bollente ereditata dalle precedenti amministrazioni targate Liste Civiche. 
Sul caso si sono già espresse la Corte di Cassazione (con sentenza n. 18198 del 29/07/13) e la Corte di Appello di Perugia (con sentenza n.97 dell’11/06/14): entrambe hanno sancito definitivamente che il licenziamento dell’ing. Mazzocchini è stato ILLEGITTIMO e pertanto gli va riconosciuto un risarcimento per il danno subito. Il Comune dovrà versargli tutte le retribuzioni globali maturate dalla data del licenziamento (il 18/04/2002) fino al compimento dei 65 anni di età previsti per il raggiungimento della pensione (ossia fino al 31/07/2012), per un periodo complessivo di 10 anni e 3 mesi.
Resta solo un ultimo aspetto ancora da chiarire in questa vicenda: il livello di inquadramento contrattuale riconosciuto (se dirigenziale o meno). A suo tempo, infatti, l’Amministrazione Comunale aveva annullato (come per altri dipendenti) la nomina a dirigente dell’ing. Mazzocchini, ma il provvedimento è stato impugnato e si attende il pronunciamento in merito della magistratura. Fino ad allora non sarà possibile dare un’esatta quantificazione del danno. Sulla vicenda dovrà esprimersi entro breve tempo la Corte d’Appello di Perugia. Potrebbe essere questione di pochi mesi.
Ma in attesa di quest’ultima sentenza possiamo già approssimare un primo calcolo per difetto di quanto il Comune dovrà elargire. Se consideriamo una retribuzione base media per la mansione svolta, gli istituti contrattuali previsti per legge, gli oneri contributivi e assistenziali dovuti, gli eventuali aumenti salariali, le rivalutazioni e gli interessi legali – il tutto calcolato su un arco temporale di 10 anni e 3 mesi – la cifra da erogare potrebbe superare la soglia dei 600 mila euro, tenuto conto anche delle spese legali a carico della parte soccombente. Soldi che dovranno essere prelevati dal bilancio comunale e quindi dalle tasche degli osimani, attraverso l’imposizione fiscale oppure con un taglio alle spese per servizi alla collettività.
Nel frattempo le precedenti amministrazioni comunali hanno cominciato a mettere da parte qualche soldo in via cautelare. Finora a bilancio è stata accantonata una somma pari a 270.832 euro destinata ad un apposito fondo rischi. Inoltre il Comune ha già erogato più di 130 mila euro tra spese di giudizio e somme versate a titolo di acconto. Parliamo quindi di circa 400 mila euro che sono state già destinate a questo scopo: si tratta di risorse tolte ad altri settori che potevano invece essere utilizzate a favore della cittadinanza.

Ecco quanto ci sta costando quel provvedimento di licenziamento illegittimo e quanto ancora potrebbe costarci. Un conto salatissimo che purtroppo ricade sulla testa degli osimani, ma la cui responsabilità – politica  e forse anche erariale – grava  interamente su chi all’epoca ha amministrato la città e si è assunto l’onere di una tale decisione.