Sono settimane che
Latini parla dell’Ospedale di Osimo. Dice che ha fatto, che si è impegnato, che
ha ottenuto... Ma finora ha fatto solo tante chiacchiere e ottenuto ZERO risultati.
Ripercorriamo
brevemente la cronistoria delle tante promesse mai realizzate.
Nel
2005 le sue Liste Civiche
annunciavano sul Cinque Torri con toni trionfalistici che entro la primavera
sarebbero ripartiti i lavori del nuovo Ospedale di rete. E sottolineavano che i
meriti non erano dell’Asur o della Regione, ma tutti del Comune di Osimo. L’articolo
riportava la bellissima
foto di un plastico – stile Porta a Porta – che riproduceva un fantomatico ospedale,
con un titolo che non lasciava spazio a repliche: “Ospedale: nostra vittoria!”. Si, ma quale? I lavori non sono mai ripartiti. A chi è stata data la colpa? All'Asur e alla Regione amministrata da Spacca.
Nel
2009 le Liste Civiche si rendono
conto di non aver vinto la partita del nuovo ospedale e allora ripiegano sul vecchio nosocomio:
tornano alla carica e stavolta gridano ai quattro venti di aver salvato il San Benvenuto
e Rocco, con tanto di ennesimo articolo sul 5 torri (numero dicembre
2009) e bella foto insieme al presidente della Regione Spacca, un tempo nemico e poi nuovo grande alleato. Infatti si sa, le Liste Civiche sono un partito di lotta e di governo. Criticano il Palazzo ma amano starci dentro.
In realtà anche quel salvataggio - come la vittoria del 2005 - fu illusorio. Infatti dopo aver “salvato” l’Ospedale nel 2009,
qualche anno dopo nel 2013 organizzano una raccolta di firme per salvarlo
un’altra volta ancora.
Ma non l’avevano già salvato nel 2009?
Siamo arrivati nel 2015 e a dieci anni di distanza da quel famoso articolo dal titolo “Ospedale: nostra vittoria!”, Dino Latini continua a fare promesse, mentre scarica le responsabilità degli obiettivi non raggiunti sempre sugli altri, ultimamente addirittura su un funzionario licenziato in maniera ILLEGITTIMA che non ha nulla a che vedere con la mancata costruzione dell’ospedale di rete.
Le Liste Civiche hanno amministrato la città per 15 anni e le “colpe” sono dei
funzionari. Beh non fa una piega.